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Umanità aumentata

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Umanità aumentata kleinpeter
La rivista Pour la Science ha dedicato il suo numero di dicembre 2012 all'uomo 2.0
scrivendo come sottotitolo l'essere umano riparato, trasformato e aumentato. Questa
triade è l'argomento di questo articolo. Con il termine uomo aumentato si vuole
rappresentare il rapporto che l'essere umano ha con le tecnologie che stesso lui crea. Il
filosofo Besnier afferma che in ognuno di noi vi è un tecnofilo e un tecnofobo, una sorta di
attrazione/repulsione che si ha quando si pensa di essere superati dai prodotti che
possono modificare se stessi e gli altri nel corpo e nella natura. Quando kurzweil fonda
l'Università della singolarità dichiara che presto potremmo vivere in eterno beneficiando di
nanotecnologie, biotecnologie, ecc. Comincia, così, un dibattito dell'opinione pubblica con
pensieri contrastanti chiedendosi se le tecnologie possono fare di noi dei supereroi
immortali o dei vegetali assistiti dai computer. Se per qualcuno modificare la natura
dell'uomo è un'eresia, per altri sarebbe stupido non sfruttare le capacità tecniche per
migliorare la vita. Il CNRS formato da un'equipe di professionisti del settore tecnologico e
sociale cerca di affrontare tali questioni indica che l’umanità aumentata riveste tre livelli:
aumento delle capacità dell'individuo, miglioramento della natura e miglioramento del se. Il
primo si riferisce all'utilizzo di mezzi tecnici, biologici e chimici per aumentare forza,
intelligenza e longevità. Il secondo ricade nel transumanismo per finire nel postumano e il
terzo livello indica tutti gli strumenti e attività che si usano per realizzarsi. A questa ricerca
si è aggiunta un'ulteriore su tre assi trasversali che ha definito l'aumento come un insieme
di procedure, metodi o mezzi che oltrepassano la capacità naturale abituale del soggetto.
Il primo asse si focalizza sulle tecnologie di aumento, una cosa sono le tecnologie
mediche per finalità non terapeutiche come il doping e un'altra sono la chirurgia
ricostruttiva per pazienti malati. Nel primo caso si può parlare di aumento, nel secondo di
riparazione. Il secondo asse cerca di comprendere se l'uomo aumentato è la rottura del
concetto che si ha dell'uomo o la continua del progresso tecnico. Il terzo asse, invece si
chiede se questo aumento è una semplificazione dell'uomo. Bernier sostiene che se i
dispositivi tecnologici ci permettono di accrescere quantitativamente, l'interazione con i
nostri simili sarà standardizzata, si andrà a perdere quello che è l'atto della comunicazione
e l'empatia che porta gli esseri umani a relazioni. Parlare di ibridazione è definire un uomo
metà umano e metà macchina, come nel caso dell' atleta Pistorius al quale gli sono state
amputate le gambe sotto al ginocchio ma con l’ausilio di protesi è stato autorizzato a
correre i 400 metri insieme ai normodotati nei giochi olimpici, ma c'è da considerare che
l'ibridazione in queste persone porta un disturbo identitario. Besnier pensa che non siamo
ancora pronti a rivoluzionare le nostre vite.
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